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giovedì 2 giugno 2011

Billy Bat




Ciao a tutti,
oggi, come da titolo, parliamo dell'ultima fatica di Naoki Urasawa (Pluto, Monster, Happy!) e Takashi Nagasaki (collaboratore di Urasawa in numerose opere). In Giappone è apparso per la prima volta sul numero 46 di Weekly Morning, rivista seinen dell'ediotre Kodansha, nell'ottobre 2008. I tankobon usciti sino a oggi sono 6 (i capitoli sono 54); il primo volume bisogna ricordare che fu in testa alle classifiche di vendita nella settimana d'uscita.

In Italia è edito da GP Pubblishing, al prezzo di 7,50 €, con pagine a colori e b/n, formato 13X18, 200 pp, una carta interessante (può essere interessante la carta?) e un'edizione nel complesso non degna dei 7,50 € che GP ci fa pagare, ma secondo me bisogna capire lo sforzo fatto per avere questa serie.

Veniamo alla storia: ambientata nel 1949, quindi subito dopo la fine della seconda guerra mondiale; negli Stati Uniti, Kevin Yamagata è un fumettista di successo grazie alla sua serie "Billy Bat", che narra di un investigatore pipistrello. Grazie a un evento fortuito, Yamagata viene a sapere che il protagonista del suo manga è protagonista anche di un fumetto giapponese. Preoccupato di essere marchiato come un plagiatore e incuriosito per questa misteriosa coincidenza, decide così di andare nel Giappone ancora sotto l'occupazione anglo/americana, per scoprire se davvero si trattasse di un plagio.






Le sue preoccupazioni si fondano sul fatto che in passato lui aveva lavorato per l'esercito americano come interprete, grazie alle sue origini nipponiche, quindi teme che l'immagine di quel pipistrello si possa essere insinuata nella sua mente dopo averla vista da qualche parte. Ben presto, come in tutte le opere di Urasawa, la trama si dirama come le radici di una pianta e in questo, insieme a Nagasaki, è maestro a far cadere nel dubbio il lettore con delle semplici frasi,degli sguardi abilmente disegnati o con indizi sparsi qua e la.
Non ci tengo ad addentrarmi oltre nella storia, anche perché magari non avete ancora letto il primo volume.


E' difficile consigliare un manga di Urasawa, perché chi lo ama lo difende a spada tratta (lo ammetto, come me), mentre chi lo odia pensa che le sue trame siano delle cavolate, dove nemmeno lui ci capisce qualcosa. Questo mi fa tornare alla mente gli appasionati del telefilm LOST e di quelli che non sono mai riusciti a vedere una puntata. Sappiate che se vi piace LOST, ci sono ottime possibilità che vi piaccia Urasawa (in alcune opere come 20Th Century Boys ad esempio).
Sicuramente l'opera, giusto per trovare qualche pecca, potrebbe apparire non originale essendoci comunque a mio parere numerose attinenze con altri manga di Urasawa, ma quello che incuriosice sempre è cercare di capire il nesso logico che lega il tutto, "chi ha fatto cosa e perché?" è la classica domanda che ti poni leggendo i suoi manga.

L'opera esordisce con i veri capitoli del manga disegnato da Yamagata e le pagine bordate di gialle, un po' retro, un po' classicamente giapponesi, sono una trovata di grande effetto e molto piacevoli sono le poche pagine dell'opera di Yamagata (a me veniva voglia di poter leggere il seguito).
Numerosissime le citazioni del manga, tra cui su tutte spicca quella a Tezuka, già ampiamente celebrato con Pluto da parte di Urasawa.





I misteri sono tanti, ma la domanda che aleggia "bianco o nero?", il manga "Billy Bat" e il solito schema di Urasawa (flash back, salti temporali, personaggi inquietanti e misteriosi) sembrano essere un putpurrì delle sue più grandi opere e questo potrebbe essere il primo sintomo di un opera davvero indimenticabile.
Le premesse ci sono, se anche i più scettici leggeranno questo manga, allora Urasawa sarà davvero uno dei più grandi 21Th Century Mangakas.


a presto

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