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giovedì 14 luglio 2011

The Climber


Ciao a tutti,
oggi vi voglio parlare del nuovo manga di Shin'ichi Sakamoto (Masuorao): The Climber.
L'opera è tratta dal romanzo di Jiro Nitta e sceneggiato da Yoshio Nabeta.
In Giappone è edito da Shueisha su Weekly Shonen Jump a partire dal 2007, consta di 15 volumi, anche se come già annunciato il manga terminerà col numero 17 a ottobre.
In Italia è edito da J-Pop in un formato 13X18, 224 pagine in b/n e colori al prezzo di 5,90 €.
Classica edizione J-Pop molto robusta e con carta bianchissima, tuttavia spesso troppe trasparenze.
I volumi inoltre sono arricchiti da interessanti interviste a personaggi di spicco dell'alpinismo giapponese, come Yuji Hirayama e Yasushi Yamanoi.


Veniamo alla trama: al liceo Yokosuka, della prefettura nord di Kanagawa, si trasferisce Buntaro Mori, giovane molto introverso ed enigmatico.
I professori capisco ben presto che il nuovo arrivato è un soggetto difficile da trattare, infatti alla seconda ora sparisce sul tetto del liceo per poter stare da solo, come lui desidera.
Miyamoto, un suo nuovo compagno non certo introverso, decide di fargli un piccolo scherzo comparendo dalla facciata della scuola; è un climber, uno scalatore, e vuole sapere qualcosa in più di Mori, che dunque accetta la sfida di scalare la facciata della scuola fino in cima, in cambio di essere lasciato in pace.
Il nuovo arrivato inizia così a scalare la parete, senza nessuna corda di sicurezza, sotto gli occhi di tutta la scuola e del professor Onishi, ex scalatore professionista, che subito nota la straordinaria e innata abilità del nuovo studente.
Con non pochi rischi Buntaro arriverà in cima alla scuola e quei momenti di fatica, paura e tensione gli faranno capire per cosa è davvero nato e come si sa ogni scalatore punta sempre, sempre, più in alto senza ponendosi sempre nuovi obbiettivi ma nessun limite.


C'è parecchio da dire su The Climber,  che considero assolutamente migliore di Masuorao, sia per i temi trattati, sia per il valore della trama (ricordiamoci tuttavia che Sakamoto cura solo la parte grafica).
Ho letto per ora i primi due volumi e per darmi un'idea su come l'autore intende costruire la storia, ho anche dato uno sguardo ai capitoli inediti.
Nel primo albo possiamo capire subito come lo sport sia un elemento centrale nel manga: tecniche e attrezzature del climbing vengono spiegate sia dai protagonisti, sia da note a margine e da un breve glossario a fine volume.
Vi è inoltre una forte componente psicologica, solo accennata in Masuorao, molto forte invece in questa nuova opera.
Il protagonista, Mori, è un personaggio che cela un passato enigmatico e questo offre ulteriori spunti per l'evoluzione della trama e del personaggio; questo suo desiderio di solitudine si scontrerà con uno sport che si basa molto sul gioco di squadra, dunque o lui cambia (ecco la componente psicologica) anche grazie alle sue nuove conoscenze oppure rimarrà solo, con tutti i rischi che ciò comporta nel climbing.
Mori e il professor Onishi

Non ha qualcosa che non va' il collo

  La parte grafica dell'opera merita elogi e critiche: l'autore ci regala sicuramente tavole pulite e dettagliate; in questo senso le montagne, le rocce e i paesaggi sono disegnati con una cura straordinaria.
Il suo punto di forza, tuttavia, sono le scene d'azione (non ci sono combattimenti in The Climber, sono qualche scazzottata, inevitabile per Sakamoto), dove riesce a dare una fortissima espressività ai suoi personaggi, sia quella del viso sia quella fisica, con una grande cura nel disegnare i muscoli e le vene, riuscendo magnificamente a farci percepire lo sforzo fatto dai personaggi.
Credo sia doveroso però anche criticare certe scelte stilistiche, volendo però essere molto pignoli: una cosa che non ho gradito sono le orecchie dei personaggi, che sembrano quasi elfiche; inoltre sporadicamente Sakamoto da l'impressione di non impegnarsi, lasciando un po' da parte le proporzioni o i particolari.
E' doveroso mettere a paragone Masuorao e The Climber, notando sin da subito come sia nello stile dell'autore il voler rendere i suoi personaggi terribilmente stravaganti e adulti: sono diaciassettenni, ma dimostrano trent'anni spesso.


Nutro ancora dei dubbi su quest'opera, tuttavia credo che Sakamoto possa aver fatto il salto di qualità, non tanto per quanto riguarda la storia, che non è sua, quanto per il fatto che nei volumi successivi dimostra un netto miglioramento del suo stile, con tavole di fortissimo impatto visivo.
Per queste due ragioni, il progresso grafico e una storia (non sua) che da subito l'impressione di essere molto articolata e per nulla banale, con numerosi spunti, credo che The Climber possa darci grandi soddisfazioni e grandi emozioni, con la prospettiva di diventare un un'ottima opera.
Senza dubbio la continuerò, sono molto fiducioso, nella speranza che Sakamoto non decida di dare consigli sul proseguo della trama.


a presto

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