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lunedì 25 luglio 2011

La Figlia dell'Otaku

Ciao a tutti,
oggi andiamo a parlare del nuovo manga della casa editrice Magic Press, nella collana MX: La Figlia dell'Otaku.
In Giappone è edito da Kadokawa Shoten, sulla rivista Dragon Age; attualmente consta di 10 volumi, l'ultimo pubblicato a maggio 2011.
La Magic Press ci offre un volume 13X18, 160 pp in b/n, con sovracoperta.
Un'ottima edizione MX, tuttavia in questo volume ho trovato qualche trasparenza di troppo; nel complesso volume robusto e flessibile, un piacere da leggere.
Spero nei prossimi numeri di vedere qualche pagina a colori, così come nell'originale.


Veniamo alla trama: la figlia dell'otaku Kota Morisaki, ventisei anni, è una bambina di nove anni, di nome Kanau.
I due non si erano mai conosciuti e addirittura il padre non sapeva nemmeno dell'esistenza di sua figlia.
Un giorno, a causa di una serie di problemi, le loro vite si intrecceranno, passando da perfetti sconosciuti ad avere un rapporto padre/figlia alla pensione Higan-so, insieme ad altri coinquilini, tutti accomunati dall'essere degli otaku in piena regola, con le loro stravaganze e la loro vita sregolata.
L'unica in grado di comprendere lo stato d'animo di Kanau, indubbiamente scossa alla scoperta che il padre è un otaku, sarà l'amministratrice Taeko Morita.
La nuova vita di Kota e Kanau è appena iniziata e certamente ci regalerà molti momenti indimenticabili e grandi sorprese.


Ho letto in passato varie opere sul tema "Otaku" (tema sfruttato sino all'osso), ma un'opera che lo trattasse in maniera così diretta e reale non mi era mai capitata.
Tutti gli inquilini della pensione incarnano tutti i possibili aspetti degli Otaku, in tutte le più svariate età, dalla giovinezza, come un'amica di scuola di Kanau, all'adulto, con il simpaticissimo signor Morita.
Le classiche "manie da Otaku", che hanno caratterizzato un vero e proprio fenomeno sociale, non soltanto in Giappone, ci vengono mostrate nude e crude, così come sono nella realtà, non volendo estremizzarle per renderle comiche: la comicità di quest'opera non sta nel fatto che il protagonista sia un otaku, ma che lui quasi si vergogni a esserlo agli occhi della figlia, facendo di tutto per nascondere la sua vera natura, perché in fondo come padre vorrebbe apparire "normale".
Ovviamente questo incipit, porterà Kota a dover fare l'impossibile per apparire come vorrebbe, cioè non come un otaku e qui la comicità si scrive da sola. 
Proprio queste situazioni, tra materiale scottante e amici letteralmente folli, creeranno dei momenti di assoluto divertimento, oltra a mettere a durissima prova l'animo del protagnonista.
Ma questo è davvero solo un manga comico sugli otaku?


Io sinceramente non credo, anche perché tra le varie scene umoristiche, abbiamo Kota e Kanau che vicendevolmente si scopriranno: Kota conoscerà cosa vuol dire essere un padre, mentre Kanau capirà cosa vuol dire essere un otaku.
All'inizio non sarà così facile vedere i lati positivi di entrambi i loro nuovi ruoli, ma la loro maturazione sarà percepibile, già dal primo volume.
In questo senso, La Figlia dell'Otaku, non mira solo a mostrare crudamente tutti gli aspetti più assurdi e bizzarri degli Otaku, ma cerca di estrapolare il meglio da loro: proprio nel risvolto di copertina leggiamo "Gli otaku sono brave persone".
Inoltre, come accennato prima, il rapporto tra Kanau e Kota ci permetterà di apprezzare la bravura dell'autore, nel descrivere i possibili problemi tra un padre e la propria figlia; questi saranno messi ancora più a dura prova, visto l'animo otaku di Kota. 


Di certo nessuno acquisterà questo volume per i suoi disegni, tuttavia credo che quando si compra un albo come questo bisogna non tanto vedere alla qualità, quanto alla bravura dell'autore di disegnare coerentemente con lo stile del manga.
In questo senso Stahiro ci presenta personaggi tipicamente da manga, ma dotati di un'ottima espressività, soprattuto nei momenti più comici.
Alcuni degli inquilini diventeranno ben presto dei veri e propri "personaggi", alcuni non so se definirli umani, e in questo senso vedrete davvero succedere di tutto alla pensione Higan-so.

Un'opera unica nel suo genere, che ci regalerà tanti personaggi e tanti momenti indimenticabilmente comici e altri fortemente sentimentali, senza mai essere mai essere banale o noioso.
Fortemente consigliato, non solo agli otaku.


a presto

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