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lunedì 4 luglio 2011

L'isola Prigione

 
Ciao a tutti,
oggi vi volevo parlare di questo nuovo manga di casa Magic Press-MX.
L'opera è una mini serie che si conclude in tre volumi, originariamente pubblicato nel 2009 sulla rivista Comic Break della casa editrice Nihon Bungeisha.
L'opera è di Yusuke Ochiai (di cui è quasi impossibile trovare informazioni); oltre al manga di cui stiamo parlando ha pubblicato solo un'altra opera: Thanatos. Quest'ultima, scusate se vado fuori tema, mi ha davvero incuriosito: Ochiai ha solo curato la parte grafica mentre la storia è di Shinji Takehara, un famoso boxer giapponese. Thanatos, edito nel 2007 da Shogakukan, completa in otto volumi, è un manga sportivo che come potete immaginare parla della boxe e in particolare di un giovane dal passato difficile, tra violenze domestiche e combattimenti tra bande, che grazie a questo sport riesce a trovare la sua strada.
Numerosi sono i riferimenti alla vita di Takehara, non credo per un passato così difficile, quanto per gli sforzi per diventare qualcuno nel mondo della boxe.


Torniamo a noi: la Magic Press ci offre al prezzo di 5,90 € un volume di 192 pp in b/n, con sovracoperta. L'edizione è come sempre ottima, il volume è molto flessibile e comodo da leggere.
Veniamo alla trama: nell'anno 20X0, il Giappone si trova in mezzo a due fuochi, l'aumento dei crimini, dovuti alla crisi economica mondiale da una parte e alle forti pressioni internazionali contro la pena di morte, dall'altra.
Il governo di Tokyo decide così di far tornare in auge una pratica abolita nel lontano 1908: l'esilio.
I criminali vengono deportati in un'isola in mezzo al Pacifico, dove tornano in libertà, ma senza aver più possibilità di far ritorno alla vera civiltà.
Tra loro c'è anche Mikoshiba Ei, il nostro protagonista, condannato per un grave crimine, oltre a quello che diverrà il suo compagno di viaggio alla scoperta dell'isola, Kozuma Hirofumi.
I due, quando pensano di aver capito la vera natura dell'isola e dei suoi abitanti, si ritrovano immersi in una situazione che mai avrebbero potuto immaginare e soprattutto saranno costretti a dover combattere e a cercare di scoprire i segreti di quel luogo, per poter sopravvirere in "Paradiso", l'isola degli esiliati.


Le trame che ho potuto leggere sui vari siti sono spoilerose in maniera allucinante, praticamente raccontano il primo volume nella sua totalità, quindi ATTENZIONE.
L'opera è facilmente paragonabile a due altri fumetti: Battle Royale e Ghost Face. Per quanto riguarda il primo, il tema dell'isola e della sopravvivenza è quasi del tutto analogo, ciò che differenzia i due manga è l'aggiunta, nell'opera della Magic Press, di una leggero velo di mistero che introduce un po' di curiosità nella lettura. Quello che manca è la violenza: mi sarei aspettato molte più scene crude nell'"Isola Prigione", invece non raggiunge, nemmeno per sbaglio, i livelli di Battle Royale.
Per quanto riguarda Ghost Face, uguale è l'idea dell'isola per gli esiliati, anche se nel manhwa di Hyung Min-woo la trama è molto più articolata, sfiora quasi la surrealità, mentre l'opera di Ochiai è molto più fedele a eventi "reali", se così si può dire di un'opera di fantasia.
In questo senso, mettendo in paragone i tre fumetti, l'"Isola Prigione", per ora, si pone un gradino sotto sia per la trama, sia per alcuni particolari grafici.
L'autore è molto dettagliato e ha uno stile davvero unico nei primi piani (non solo dei volti), ma si perde spesso nei fondali che sembrano quasi solamente abbozzati (magari è voluto, ma a me non piace); oppure quando disegna ampi spazi, riesce a essere dettagliato solo nelle parti centrali della tavola, lasciando quasi irrisolti gli sfondi.
Ripeto, magari è un effetto voluto, a me tuttavia non piace.
Un'altra cosa che non ho gradito sono i combattimenti, poco chiari in certi punti, seppur molto emozionanti e con questo l'autore riesce a trascinare molto bene il lettore nella storia.


In generale direi che come primo numero non ci siamo, la trama non è originale e solo grazie alla curiosità e al fatto che sono solo tre volumi, forse riuscirà a tenersi legato i lettori per tutti e tre i volumi.
Non centra nulla, ma ricordo un libro game ambientato in un'isola in cui il protagonista veniva in contatto con varie genti e si creava all'interno dell'isola la vera trama; forse sarebbe stato meglio così, anche perché il motivo centrale dell'opera, che ovviamente non ho citato, non è nulla di nuovo.
Se non siete amanti del genere "sopravvivenza/isola", evitate per ora; poi magari mi stupirà nei prossimi volumi.

Pensando ancora all'isola mi chiedo perché non fare un manga sulla falsa riga di Robinson Crusoe (il mio libro preferito): io lo prenderei.


a presto

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