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martedì 30 agosto 2011

Le Recensioni Numeriche: One Piece 60


Ciao a tutti,
oggi andiamo a parlare del sessantesimo numero dell'opera di Eiichiro Oda.
In questo numero termina il lungo flashback sul passato di Rufy e Ace; a conti fatti è necessario dire più di due parole sulla qualità di questo flashback.
Non è sicuramente, a mio parere, il migliore di tutto One Piece e più che altro si era reso necessario, a questo punto della storia, sia per dare un taglio con la miriade di avvenimenti accaduti negli ultimi volumi, sia perché la morte di Ace e ancor prima la riunione tra i due fratelli, aveva creato l'antipasto perfetto per poter parlare di loro.
Non ci tengo ad addentrarmi nei possibili paradossi che Oda può aver, volontariamente o involtariamente, creato, perché ci sta che in un'opera così ampia possano esserci delle incongruenze.
Questo flashback doveva essere uno di quelli più importanti e attesi, ma sembra non decollare mai; le vicende di Rufy, Sabo ed Ace, per quanto divertenti, sono intrise di troppo buonismo e sopratutto non riescono a dare una scossa alla trama.
Avrei gradito maggiormente delle rivelazioni più sorprendenti sui due fratelli.



Nella seconda parte del volume torniamo nel presente, dove ci vengono mostrati tutti i membri della ciurma, sparsi in mezzo mondo, richiamati da Rufy.
Il salto temporale suppongo sia alle porte, magari con un volume di mezzo, per dare ordine alla storia; questo è reso necessario per diversi motivi, tra cui l'obbiettiva disparità di forze tra Rufy/la sua ciurma e ad esempio i tre ammiragli.
Continua poi la carrellata di tutti i personaggi più importanti, quasi a volerci mostrare le loro reazioni all'avvenimento più importante di quell'epoca: da Dragon ai cinque astri di saggezza, dalle supernove agli ammiragli.
A quanto pare Sen Goku abbandona il suo ruolo e facciamo la conoscenza di Kong, il comandante supremo delle forze militari del governo mondiale, ennesimo membro della marina: sarà in definitiva l'ultimo?


Numero interessante, ma vista l'importanza di ciò che raccontava avrebbe dovuto essere di un'altra qualità.
Aspettiamoci delle novità nel nuovo mondo e si spera una saga vecchio stile che faccia appassionare e divertire come ai vecchi tempi.
Un indizio del nuovo inizio è sicuramente dato in primis dalla copertina del nuovo numero, il 61.
Che in realtà sia questa la vera metà di One Piece?

a presto

martedì 16 agosto 2011

The Breaker


Ciao a tutti,
oggi vi volevo parlare del nuovo manhwa della Star Comics: The Breaker.
In Corea è edito dalla Daiwon, su Young Daiwon, a partire dal 2007; la prima serie consta in tutto di dieci volumi mentre la seconda è tutt'ora in corso.
La star Comics ci offre un volume 13x18, B, 192 pp, b/n e col. con sovracoperta, al prezzo di 5,50€.
Edizione molto buona, anche se le pagine rilasciano molto l'inchiostro.

Han Chun-Woo

Veniamo alla trama: Shioon frequenta il liceo Guryong, ed è spesso vittima dei soprusi di alcuni suoi compagni. La sua vita è terribilmente frustrante, senza un'apparente via d'uscita, fin quando casualmente incontra Han Chun-Woo, un personaggio alquanto bizzarro, che impressiona sin da subito il giovane liceale. 
Non passerà molto tempo perché Shioon rincontri Chun-Woo: quest'ultimo è il nuovo supplente di inglese della sua classe.
Gli incontri inaspettati tra i due non finisco qui, perché Shioon, tornando a casa, vede combattere il suo nuovo professore con delle tecniche mai viste prima, "incredibili".
Shioon deciderà quindi di convincere Chun-Woo ad allenarlo, per poter diventare più forte, mentre quest'ultimo si ritroverà ad essere continuamente minacciato, per ragioni che risiedono nel suo oscuro passato.

Shioon
Ho avuto modo di leggere e vedere commenti indignati su questo primo volume di The Breaker, per la clamorosa somiglianza con G.T.O., di Toru Fujisawa. La prima cosa che un accanito fan di G.T.O. può pensare è che questi due coreani hanno pensato bene di copiare il famoso manga. Io se volessi copiare, o meglio ancora, plagiare una qualunque cosa, prima di tutto cercherei di essere il più possibile discreto, oltre al fatto di creare un'opera analoga all'originale.
In The breaker la simiglianza è così palese, così scandalosamente evidente che mi è impossibile pensare a un plagio, ma bensì mi pare più un omaggio. Entrando nel mondo dell'ipotetico: io autore coreano di The Breaker amo G.T.O. e decido di prendere il personaggio e alcune scene che mi piacciono, creando poi una mia opera nella quale trama, personaggi e tematiche prendono una loro strada indipendente. Questo può essere definito plagio? Se mi sbaglio, spero che Fujisawa abbia denunciato questi copioni e spero che ne ricavi un bel gruzzoletto.
Inoltre, alla fine del volume, la storia sembra prendere una via che non centra un'acca con l'opera di Fujisawa.
A parte le battute, non avendo delle notizie reali, mi pare difficile fare affermazioni certe, le mie sono solo supposizioni; ho provato a contattare diverse persone in Giappone e Corea ma non ho ricevuto ancora nessuna risposta in merito, se ci saranno mai novità vi farò sapere.


Detto questo, The Breaker non mi pare un'opera che punti a trattare il tema del bullismo, anzi, mi pare che i suoi protagonisti non combattano semplicemente con particolari arti marziali, mi sembra (guardate la copertina) che ci sia qualcosa di più: mi vengono in mente i colpi alla Tekken.
Alla fine del volume numerosissimi misteri vengono portati a galla, in primis quello che avvolge il protagonista, Chun-Woo e il suo passato misterioso, che è il tema centrale dell'opera.
Da non sottovalutare anche i prossimi allenamenti di Shioon, che suppongo saranno abbastanza spettacolari e faticosi, ma certamente non sarà un allievo come tanti.
Numerosi momenti comici vi faranno divertire, anche perchè Chun-Woo è assolutamente un personaggio eclettico e stravagante, al punto che posto vicino a Shioon (discreto e timido), risalta ancora di più e i due insieme creano una coppia di personaggi molto ben caratterizzata. 


Passando alla parte grafica, come spesso capita, molti nuovi autori coreani hanno un tratto molto giapponese; le tavole sono ben curate e pulite, anche se a volte l'autore evita di disegnare qualsiasi altro particolare, come gli sfondi, soprattutto con i primissimi piani.

Le scene d'azione sono assolutamente divertenti e accattivanti, anche se spesso un po' confusionarie, ma il tratto molto pulito e l'utilizzo di tavole intere, consento di capire chiaramente l'evolversi dei combattimenti. In The Breaker saranno presenti anche numerose ragazze molto belle e affascinanti, disegnate con grande cura, quindi un po' di FS è assicurato.


 In conclusione questo primo numero mi ha convinto, anche se è davvero molto introduttivo e dice davvero poco per quanto riguarda la trama principale.
Sicuramente da seguire se vi piacciono i combattimenti spettacolari, i personaggi cazzuti e le belle ragazze, oltre che una trama molto misteriosa, da non sottovalutare.
Sempre che non diventi Great.The.Breaker.

a presto

lunedì 15 agosto 2011

Limit


Ciao a tutti,
oggi andiamo a parlare del nuovo manga di Keiko Suenobu (Vitamin, Life), edito in Giappone da Kodansha sulla rivista Betsufure, a partire dal 2009; attualmente consta di 5 volumi, l'ultimo uscito a luglio 2011, e terminerà al sesto volume.
In Italia è edito dalla Panini Comics in un formato 11,5x17,5, 176 pp., b/n, con sovraccoperta al prezzo di 5,90 €.
Sull'edizione la prima cosa da notare è l'assenza di pagine a colori, da una parte bene per il prezzo, dall'altra male ovviamente; il volume si attesta sul livello Planet Manga degli ultimi tempi: buona carta, anche per la sovracoperta, ma certamente i 5,90 € sono troppi.


Veniamo alla trama: Konno è una giovane e intelligente liceale e fa parte del gruppo delle ragazze che contano della sua classe. La sua vita si basa sulla quotidianità: il cellulare, le amiche, la scuola ed è consapevole di vivere una bella vita.
Tutte queste cose diventeranno soltanto un lontano ricordo, quando la corriera sulla quale viaggiano Konno e i suoi compagni, in direzione del campeggio, subirà un incidente, lasciando in vita solo cinque ragazze.
Nell'attessa che arrivino i soccorsi, tra le sopravvissute iniziano ad emergere vecchi rancori e segreti tenuti nascosti, in un'atmosfera che si fa sempre più paradossale.
I rapporti tra le sopravvissute d'ora in poi saranno terribilmente difficili, al limite.


Avevo riposto una grande fiducia in questo manga, leggendo la trama, guardando qualche tavola, decidendo di aspettare la pubblicazione italiana, per godermelo appieno.
Ora posso finalmente giudicarlo nella sua totalità.
Prima di tutto la domanda che ci si pone è questa: è un seinen o uno shojo? La risposta è semplice ed è la seconda. Questo non è un seinen, per il semplice fatto che la trama survival è solo un contorno, una guarnizione, per trattare temi di vita quotidiana, di vicende scolastiche e drammatiche tipiche degli shojo e dell'autrice (ovviamente in questo primo volume). L'idea di aggiungere una componente avventurosa è assolutamente interessante, ma pecca nel rendere la trama troppo paradossale in certi punti.
Per prima cosa, in una classe mista di 35 persone sopravvivono solo cinque ragazze, inoltre la piega che prende la storia è un po' troppo drastica: queste cinque sopravvissute, invece di collaborare, si fanno la lotta tra di loro, sicuramente motivata da alcuni rancori, e quando una si porta in una situazione di vantaggio, le altre (4 contro 1) non fanno nulla per fermarla.
Inoltre la location è estremamente bizzarra, praticamente una vallata senza via d'uscita, ma penso che qualcuno si accorgerebbe se il guard rail fosse stato divelto da una corriera, ma sono proprio pignolerie.


Come detto prima le tematiche tipicamente shojo si fanno largo con grande veemenza, sfruttando anche la situazione estremamente tesa che si viene a creare tra le sopravvissute.
Emergono sin da subito i rapporti difficili che si hanno durante la vita scolastica e in questo Konno è una protagonista ideale, essendo una del gruppo che conta, la cui vita era facile, mentre ora soffrirà molto di più nel trovarsi in questa nuova, drammatica, situazione.
Altre sue compagne che magari vivevano una vita scolastica più discreta, invece, mostreranno il loro vero carattere, che non sempre è positivo.
E' un peccato che non sia sopravvissuto nessun ragazzo, si sarebbe potuta creare ancora più tensione, anche se avrebbe compromesso già nel primo volume alcune vicende.
Nel risvolto di copertina leggiamo un pensiero dell'autrice: "Oltre alle ansie e alle inquietitudini, ho pensato che sarebbe stato bello toccare anche il lato umano"; proprio su questo possiamo apprezzare le cose migliori di questo primo volume, non tanto le vicende di sopravvivenza.


Il tratto della Suenobu mi ha davvero colpito, riesce con straordinaria facilità a passare da uno stile tipicamente shojo, ad uno molto più d'impatto visivo, molto caratterizzato e in questo senso ho rivisto un po' Battle Royale, per certi aspetti (basti pensare alla falce che si vede poco sopra).
E' sbagliato tuttavia paragonare le due opere, perché si prefiggono due scopi diametralmente opposti: in Limit non si cerca assolutamente di esprimere la violenza e la sopravvivenza, così come vengono trattati nell'opera tratta dal romanzo di Koshun Takami.
Di scene d'azione in questo primo numero non se ne trovano molte, mentre ho apprezzato alcune tavole davvero dettagliate anche negli sfondi, oltre a un'espressività molto intensa da parte di tutte le protagoniste.


In conclusione direi che è difficile per ora giudicare l'opera, con questo primo volume, tuttavia sono molto curioso di vedere come l'autrice deciderà di far evolvere la storia.
Un ottimo shojo, oserei dire "inusuale", assolutamente da prendere per gli appassionati della Suenobu.
Io certamente proverò anche altre sue opere, anche perché il suo stile narrativo mi ha piacevolmente colpito: molto riflessivo, con alcune metafore davvero calzanti e un ritmo sempre allegro, condito da alcuni flashback che ci mostrano lati nascosti delle protagoniste, aiutando a capire ancor meglio la loro psicologia.
Spero nei prossimi volumi che il manga esca dalla situazione iniziale, per apprezzare un maggiore approfondimento dei rapporti tra le sopravvissute e magari anche un po' di azione, visto che Limit è comunque anche un manga sulla sopravvivenza.
Certamente è una cosa positiva il fatto che siano solo sei volumi, in modo che sia la trama che i temi trattati possano avere una rapida evoluzione e possano essere subito mostrati al lettore.
Da provare solo se siete incuriositi, altrimenti aspettate la recensione dei prossimi volumi se volete sapere come evolve.

a presto