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lunedì 15 agosto 2011

Limit


Ciao a tutti,
oggi andiamo a parlare del nuovo manga di Keiko Suenobu (Vitamin, Life), edito in Giappone da Kodansha sulla rivista Betsufure, a partire dal 2009; attualmente consta di 5 volumi, l'ultimo uscito a luglio 2011, e terminerà al sesto volume.
In Italia è edito dalla Panini Comics in un formato 11,5x17,5, 176 pp., b/n, con sovraccoperta al prezzo di 5,90 €.
Sull'edizione la prima cosa da notare è l'assenza di pagine a colori, da una parte bene per il prezzo, dall'altra male ovviamente; il volume si attesta sul livello Planet Manga degli ultimi tempi: buona carta, anche per la sovracoperta, ma certamente i 5,90 € sono troppi.


Veniamo alla trama: Konno è una giovane e intelligente liceale e fa parte del gruppo delle ragazze che contano della sua classe. La sua vita si basa sulla quotidianità: il cellulare, le amiche, la scuola ed è consapevole di vivere una bella vita.
Tutte queste cose diventeranno soltanto un lontano ricordo, quando la corriera sulla quale viaggiano Konno e i suoi compagni, in direzione del campeggio, subirà un incidente, lasciando in vita solo cinque ragazze.
Nell'attessa che arrivino i soccorsi, tra le sopravvissute iniziano ad emergere vecchi rancori e segreti tenuti nascosti, in un'atmosfera che si fa sempre più paradossale.
I rapporti tra le sopravvissute d'ora in poi saranno terribilmente difficili, al limite.


Avevo riposto una grande fiducia in questo manga, leggendo la trama, guardando qualche tavola, decidendo di aspettare la pubblicazione italiana, per godermelo appieno.
Ora posso finalmente giudicarlo nella sua totalità.
Prima di tutto la domanda che ci si pone è questa: è un seinen o uno shojo? La risposta è semplice ed è la seconda. Questo non è un seinen, per il semplice fatto che la trama survival è solo un contorno, una guarnizione, per trattare temi di vita quotidiana, di vicende scolastiche e drammatiche tipiche degli shojo e dell'autrice (ovviamente in questo primo volume). L'idea di aggiungere una componente avventurosa è assolutamente interessante, ma pecca nel rendere la trama troppo paradossale in certi punti.
Per prima cosa, in una classe mista di 35 persone sopravvivono solo cinque ragazze, inoltre la piega che prende la storia è un po' troppo drastica: queste cinque sopravvissute, invece di collaborare, si fanno la lotta tra di loro, sicuramente motivata da alcuni rancori, e quando una si porta in una situazione di vantaggio, le altre (4 contro 1) non fanno nulla per fermarla.
Inoltre la location è estremamente bizzarra, praticamente una vallata senza via d'uscita, ma penso che qualcuno si accorgerebbe se il guard rail fosse stato divelto da una corriera, ma sono proprio pignolerie.


Come detto prima le tematiche tipicamente shojo si fanno largo con grande veemenza, sfruttando anche la situazione estremamente tesa che si viene a creare tra le sopravvissute.
Emergono sin da subito i rapporti difficili che si hanno durante la vita scolastica e in questo Konno è una protagonista ideale, essendo una del gruppo che conta, la cui vita era facile, mentre ora soffrirà molto di più nel trovarsi in questa nuova, drammatica, situazione.
Altre sue compagne che magari vivevano una vita scolastica più discreta, invece, mostreranno il loro vero carattere, che non sempre è positivo.
E' un peccato che non sia sopravvissuto nessun ragazzo, si sarebbe potuta creare ancora più tensione, anche se avrebbe compromesso già nel primo volume alcune vicende.
Nel risvolto di copertina leggiamo un pensiero dell'autrice: "Oltre alle ansie e alle inquietitudini, ho pensato che sarebbe stato bello toccare anche il lato umano"; proprio su questo possiamo apprezzare le cose migliori di questo primo volume, non tanto le vicende di sopravvivenza.


Il tratto della Suenobu mi ha davvero colpito, riesce con straordinaria facilità a passare da uno stile tipicamente shojo, ad uno molto più d'impatto visivo, molto caratterizzato e in questo senso ho rivisto un po' Battle Royale, per certi aspetti (basti pensare alla falce che si vede poco sopra).
E' sbagliato tuttavia paragonare le due opere, perché si prefiggono due scopi diametralmente opposti: in Limit non si cerca assolutamente di esprimere la violenza e la sopravvivenza, così come vengono trattati nell'opera tratta dal romanzo di Koshun Takami.
Di scene d'azione in questo primo numero non se ne trovano molte, mentre ho apprezzato alcune tavole davvero dettagliate anche negli sfondi, oltre a un'espressività molto intensa da parte di tutte le protagoniste.


In conclusione direi che è difficile per ora giudicare l'opera, con questo primo volume, tuttavia sono molto curioso di vedere come l'autrice deciderà di far evolvere la storia.
Un ottimo shojo, oserei dire "inusuale", assolutamente da prendere per gli appassionati della Suenobu.
Io certamente proverò anche altre sue opere, anche perché il suo stile narrativo mi ha piacevolmente colpito: molto riflessivo, con alcune metafore davvero calzanti e un ritmo sempre allegro, condito da alcuni flashback che ci mostrano lati nascosti delle protagoniste, aiutando a capire ancor meglio la loro psicologia.
Spero nei prossimi volumi che il manga esca dalla situazione iniziale, per apprezzare un maggiore approfondimento dei rapporti tra le sopravvissute e magari anche un po' di azione, visto che Limit è comunque anche un manga sulla sopravvivenza.
Certamente è una cosa positiva il fatto che siano solo sei volumi, in modo che sia la trama che i temi trattati possano avere una rapida evoluzione e possano essere subito mostrati al lettore.
Da provare solo se siete incuriositi, altrimenti aspettate la recensione dei prossimi volumi se volete sapere come evolve.

a presto

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