Pagine

lunedì 26 settembre 2011

Le Recensioni Numeriche: Spider-Man 565

a cura di Alessandro Mazza


VOLUMI ORIGINALI CONTENUTI:
  Big time  da The Amazing Spider-Man 648
    Kill to be you da The Amazing Spider-Man 649


Numero molto importante, per quanto concerne il nostro ragnetto: inizia un nuovo ciclo di storie che promettono scintille.
Ma andiamo con ordine: la recente gestione della testata ci ha regalato alcune storie e picchi molto alti, ma in generale non ha stupito più di tanto, osando poco e risultando troppo frammentaria a causa dell'alternarsi di troppi team creativi.
I “ragno scrittori” si “scambiavano” ogni volta dopo una manciata di storie (anche se in teoria esisteva un certo coordinamento tra di loro) e quindi nonostante le capacità di Mark Waid (già autore di serie come Flash e Capitan America), Dan Slott (She-Hulk), Bob Gale (a cui dobbiamo in coppia con Robert Zemeckis la sceneggiatura di Ritorno al Futuro), Zeb Wells (New Mutants), Marc Guggenheim (Wolverine, ma anche sceneggiature per telefilm come CSI Miami, Law e Order ed Eli Stone) e Joe Kelly (Devil e Deadpool) il lavoro nel complesso risultava deludente e poco accattivante.
Ora invece, la Marvel, si decide a puntare forte su Dan Slott (sarà sostituito solo  in alcuni numeri da Fred Van Lente, in modo da dargli il tempo di realizzare al meglio le proprie storie), in questa occasione accompagnato alle matite dal talentuoso Humberto Ramos.
Se in precedenza la priorità era di ricoferire credibilità a un personaggio sfruttato malissimo, nel recente passato, ora ricreandogli attorno un cast di comprimari decente (in questo numero è impressionante il numero di personaggi che si alternano nelle vignette), riportandolo ad atmosfere più consone e aggiornando la galleria dei nemici ,ora forse si è finalmente deciso di fare sul serio.


Salta subito all'occhio, che se in precedenza l'uomo ragno sembrava vivere in un suo micro universo, ora è fortemente inserito nella continuity Marvel e i riferimenti agli avvenimenti accaduti nelle altre testate non mancano.
Quindi non sorprendetevi se Peter Parker citerà Kang (da lui combattuto in Iron Man e i Vendicatori 36\40) o il formaggio Kevin ( L'uomo ragno 316,319,349).
I riferimenti strizzeranno l'occhio sia ai veterani (John Jameson pilota di Steve Rogers, Marvel Extra 10 del 1995), sia  ai neofiti (Pantera nera che rende inerte il vibranio nella saga Doomwar presentata su Fantastici Quattro 318).
Se questo può spaventare i lettori occasionali, è inevitabile sottolineare i vantaggi che questa "politica" porta: rafforza lo status del personaggio, apre sbocchi narrativi interessanti, potendo utilizzare spunti nati o accennati in altre storie, senza che sembrino presi forzatamente da qualcosa di esterno a quello a cui si era abituati a leggere.
Inoltre, nell'edizione italiana, le eventuali note fugano ogni eventuale dubbio che può assalire il lettore.


Naturalmente a livello di storia è tutto molto introduttivo, ma i dialoghi sono ficcanti e divertenti e le situazioni intriganti; il personaggio di Peter evolve intelligentemente nel passare delle pagine e le situazioni e gli attori coinvolti promettono davvero molto.
Raccontare una vera propria trama risulta difficile, essendo quasi una carrellata che ridefinisce rapporti e situazioni sospese di tanti personaggi (tra cui alcuni che non si vedevano da un po').
Comunque proviamoci lo stesso: Spidey si ritrova ad affrontare Octopus assieme ai suoi compagni Vendicatori, ma la minaccia non è solo quella che si intravede in superficie...
Invece a livello privato dopo essere rimasto senza lavoro, senza soldi e senza casa, finalmente assistiamo a una svolta positiva che sembra portare finalmente alla tranquillità il nostro eroe; ma la “tipica fortuna dei Parker” non si farà attendere e quando anche Kingping ci si mette in mezzo per riaffermare il suo ruolo di zar del crimine, allora non possiamo che aspettarci guai all'orizzonte.


A livello visivo colpisce il nuovo design di Hobgoblin (vedasi copertina) e quindi ci siamo messi in contatto con il disegnatore, Humberto Ramos, per chiedergli quale sia stata la sua ispirazione o se avesse voluto omaggiare qualcosa nella sua rivisitazione del personaggio:

I've always think of goblins as badasses creatures. warriors, and in the particular case of the hobgoblin he also looks like a demon. and to me is also the refence of the dark ages, where all these creatures became legends

Ho sempre pensato i goblin come a creature estremamente malvagie,guerrieri e nel caso particolare di hobgoblin che esso apparisse come un demone. E per me è anche il riferimento dei anni/secoli bui, in cui queste creature divennero leggende.

Diciamo che se il buongiorno si vede dal mattino, siamo davanti a un numero di Spider-Man molto solido, che può rilanciare la voglia e la speranza dei lettori che ultimamente (tranne che in singole occasioni) poche volte hanno ricevuto soddisfazioni da questa testata.
Consiglio questo numero a coloro che in passato hanno mollato le avventure dell'uomo ragno e anche a chi magari non le ha mai lette: superato l'ovvio smarrimento iniziale, potreste godervi il vero rilancio di un eroe che sa conquistare la simpatia e il cuore dei suoi fans.


a presto

Nessun commento:

Posta un commento