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giovedì 17 novembre 2011

Le Recensioni Numeriche: Punischer MAX 19 – Bullseye

a cura di Alessandro Mazza


      
Contiene:
        
         PunisherMax vol.6 : Bullseye – part 1
        PunisherMax vol.7 : Bullseye – part 2
       PunisherMax vol.8 : Bullseye – part 3
   PunisherMax vol.9 : Bullseye – part 4
     PunisherMax vol.10 : Bullseye – part 5
    PunisherMax vol.11 : Bullseye – part 6


Ciao a tutti,
oggi volevo soffermarmi sull' ultimo volume della collana MAX, dedicata al punitore ed edita dalla Panini Comics.
Penso che in molti conosciate la storia di Frank Castle, reduce del Vietnam con all'attivo l'uccisione di moltissimi vietcong; inizia dunque a vestire i panni del punitore, quando la sua famiglia viene trucidata davanti a i suoi occhi, vittima involontaria di un regolamento di conti tra mafiosi.
Da quel momento  inizia una sua personale battaglia con il crimine, diventando un giustiziere che non si fa scrupoli ad eliminare qualsiasi persona coinvolta in attività illecite.
Dovete sapere che esistono due linee editoriali riguardanti The Punisher, complementari tra loro: una in cui l'antieroe è inserito nella continuity Marvel più stretta, interagendo con altri super eroi e super-criminali; la seconda è linea MAX, dove vengono narrate le sue gesta in un contesto normale e attuale, divincolandosi tra mafiosi, terroristi e chiunque rappresenti una minaccia per l'onesto cittadino.
Proprio questa linea è forse la più apprezzata, perché oltre a riflettere quelli che possono essere considerati delle minacce reali, troviamo anche storie più adulte ed esplicitamente violente.
Fautore di questa innovazione nelle storie del personaggio è stato Garth Ennis, considerato come il miglior scrittore apparso su questa testata.
Il suo stile, irriverente e violento, unito a un' ironia nera molto pungente, ha ridisegnato i canoni del character.
Forse ora siamo riusciti a trovare un suo degno successore in Jason Aaron, emergente autore originario dell' Alabama, che con Steve Dillon, storico partner di Garth Ennis, come disegnatore ci propone un volume veramente valido.


Iniziamo subito col dire che sono stati inseriti, nella storia principale, personaggi riconducibili al mondo Marvel, come Kingping e Bullseye, ma rielaborandoli, facendoli sembrare quasi solo omonimi dei personaggi originali, per inserirli in un contesto consono alla linea MAX.
Così facendo si è andato a perdere parte del realismo originario, compensando con dei character dotati di un enorme carisma.
Altra importante differenza con il passato è il fatto che le storie ora seguano un proprio sviluppo consequenziale, a differenza di prima dove trovavamo diversi cicli auto conclusivi e leggibili indipendentemente uno dall'altro.
A tal proposito consiglio, a chi si volesse cimentare in questa lettura, di recuperare anche il volume Punisher Max18, in cui esordisce il nuovo team creativo e dove vengono introdotti i personaggi e l'ambientazione principale, con la scalata al potere di Kingping.


 
Dopo questa lunga introduzione, passiamo ad analizzare l'albo in modo più approfondito.
Wilson Fisk è appena diventato il nuovo boss della malavita newyorkese e quindi, naturalmente, entra nella lista nera del punitore; tuttavia il buon Frank Castle, sempre meno giovane e provato dalle varie battaglie, prima dovrà vedersela con Bullseye, infallibile killer ingaggiato per eliminarlo.
Jason Aaron ci immerge in una storia in pieno Ennis-style: violenta, con personaggi grotteschi e condita di humour nero, introducendo anche una forte variabile, non sempre sfruttata a dovere con questo personaggio: l'introspezione.
Il volume inizia con la presentazione di Bullseye, personaggio totalmente sopra le righe; ma se all'inizio possiamo trovarlo "quasi divertente", nel suo stravagante modo di agire, con il passare delle pagine diventa sempre più disturbante e mentalmente instabile.
Proprio questo suo essere un killer psicopatico, lo porterà a sviluppare una sorta di ammirazione per il Punisher, considerandolo molto affine e simile a lui: killer psicopatico per soldi uno, killer psicopatico in nome di un suo senso di giustizia l'altro.
Questo fa si che Bullseye, prima di affrontare Frank Castle, cerchi di capirlo, rivivendo la sua vita e instillando in lui il dubbio di come un esperto combattente, che è sempre riuscito a proteggere se stesso e gli innocenti da qualsiasi attacco nel corso degli anni, abbia fallito proprio con la sua famiglia.
Proprio questa sua indagine, nel cercare di risolvere il mistero delle origini del punitore e dunque di capirne la vera personalità, aggiunge una chiave di lettura molto interessante che cattura il lettore.

 
Il duello, a questo punto anche psicologico, tra i due personaggi ci accompagnerà per tutto il volume, non lesinandoci discreti colpi di scena e decisioni epocali.
In mezzo a questa baraonda è curioso notare come il personaggio più normale sembri Kingping: freddo calcolatore che punta al potere, utilizzando qualsiasi mezzo o risorsa.
Se a livello narrativo non ho nulla da criticare, qualche remora in più l'ho sul lato grafico; chi mi conosce sa che non apprezzo molto Steve Dillon, considerando il suo tratto superato e troppo simile nel corso degli anni, ma a sua difesa posso dire che in questa occasione il suo lavoro è più che sufficiente.
E' proprio il caso di dire che in storie dove la violenza si mescola con il grottesco, i suoi personaggi quasi "cartooneschi", pur non esteticamente belli, mostrano un' anima che riflette perfettamente le emozioni che dovrebbe trasmettere un dato personaggio in una data tavola.
Aiutato dal fatto di aver lavorato già molto con questo personaggio, il suo stile, pur rimanendo monotematico, si sposa perfettamente con la storia, rendendo violente e d'impatto le scene forti, ma senza renderle disturbanti.
Concludendo credo che Punisher: Bullseye meriti di essere acquistato, perché ci regala una storia appassionante, fuori dai soliti schemi supereroistici e con personaggi caratterizzati in modo superbo.


a presto

domenica 6 novembre 2011

Le Recensioni Numeriche: One Piece 61


Ciao a tutti,
oggi andiamo ad analizzare uno dei volumi più significativi di One Piece, non solo per i risvolti della trama, ma anche per l'impressionante numero di volumi venduti in Giappone: oltre due milioni di copie.
E' necessario segnalare che quest'ultimo albo pubblicato dalla Star Comics, presenta numerosi adattamenti che possono essere più o meno criticabili; se è vero che non compromettono la lettura dell'albo (così come avvenne nel numero 51, con il noto problema delle taglie delle supernove), è anche vero che tanti piccoli errori (di adattamento e battitura), sommati, creano una situazione poco accettabile agli occhi dei lettori più attenti.


In questo volume avviene il salto temporale di due anni, necessario soprattutto per permettere ai protagonisti di colmare il gap di forza con i vari ammiragli e flotta dei sette, ma anche per dare un vero e proprio stacco nella trama, dopo la morte di Barbabianca che ha modificato per sempre il mondo di One Piece.
Oda approfitta di questa situazione, inoltre, per un vero e proprio restyling di tutta la ciurma: Nami e Robin sempre più sexy, Franky quello più assurdamente modificato e tante modifiche nello stile e nei vestiti di tutti.
L'autore per coronare la Reunion della ciurma decide di puntare sul grande divertimento e i classici equivoci che creano grande confusione e grandi battaglie; la finta ciurma di "cappello di paglia" in questo senso è un ottimo espediente, anche molto originale, che crea una vera e propria imprevidibilità di tutta la vicenda.
Forse sarebbe stata apprezzata una situazione più epica e carismatica, ma credo che Oda abbia voluto riportare One Piece, dopo una serie di capitoli estremamente carichi di tensione, culminati con la morte di Ace e Barbabianca, verso il divertimento e le sue parole lo testimoniano: Anche se la storia ha preso una piega più incredibile di quanto potessi mai immaginare, l'autore sono sempre io e questo è il nostro caro One Piece.




Volume bello soprattutto per le grandi novità e il ritmo forsennato, che ha ricordato episodi quali Enies Lobby; adesso tutti i lettori non vedono l'ora di vedere i frutti di questi due anni di addestramento e l'isola degli uomini pesce, ma ancor prima il viaggio per raggiungerla, saranno sicuramente il palcoscenico giusto.
Il giro di boa è avvenuto, ora è il momento di fare sul serio per One Piece.


a presto